NOTIZIE SU ZAFFERANA ETNEA Posta sull'Etna, a 600 m sul livello del mare(a soli 23 Chilometri da Catania e 24 da Taormina), Zafferana Etna è uno dei comuni più alti della provincia di Catania, e per questo meta di tanti villeggianti nel periodo estivo.Ma la graziosa cittadina etnea ha le potenzialità per attirare un grande flusso di visitatori per tutto l'arco: villeggianti ed appassionati di avvenimenti culturali in estate, amanti della natura nelle stagioni intermedie, gli sciatori in inverno; gli impianti di risalita dell'Etna nord ricadono, infatti,nel territorio di Zafferana.Ed i 500 posti letto che possono offrire i quattro alberghi della zona ben confermano questa vocazione turistica della località. Il nome della cittadina (nella quale risiedono 8.194 abitanti) si rifà probabilmente al colore giallo delle ginestre selvatiche e soprattutto dello zafferano, che rigogliosi crescono nei boschi circostanti.Il comune fu costituito nel 1826, ma l'antico sito cominciò a svilupparsi alcuni secoli prima attorno al Priorato di S.Giacomo, costituito nel 1387 per l'amministrazione del territorio circostante.Il casale di S. Giacomo, però, si trova citato soltanto agli inizi del XVII secolo, e il toponimo "Zafarana" appare in un documento per la prima volta nel 1694.
Iniziamo la nostra visita di Zafferana Etnea da P.zza Umberto I, centrale luogo di ritrovo dei zafferanesi, sulla quale si apre un belvedere che dà sui sottostanti giardini publici, con curate siepi che formano disegni geometrici, palme e roseti e una bella fontana circolare.Da qui si gode uno stupendo panorama che, nelle giornate terse, spazia fino alla lontana Calabria e al Golfo di Siracusa.Di fronte alla piazza svetta il palazzo Municipale (fine ottocento), preceduto da una scalinata liberty a doppia rampa fiancheggiata da belle statue.Al suo interno si trovano due pregevoli tele di Giuseppe Sciuti nato proprio a Zafferana Etnea; la più grande (posta nella sala consiliare) è un dipinto allegorico, dal titolo "Il Benessere e le Arti"; l’altra raffigura l’eruzione dell’Etna del 1852, che mise in pericolo l’abitato.Di fronte alla Piazza Umberto si erge maestosa la Chiesa Madre intitolata alla Madonna della Provvidenza, ricostruita dopo il terremoto del 1817 la chiesa si contraddistingue per lo stile barocco siciliano, con due campanili gemelli e la facciata in pietra bianca, che spicca al confronto con la scalinata curvilinea di pietra lavica. Sul portone centrale è una bella statua della Madonna, mentre fra le opere d’arte conservate all’interno spicca una pala d’altare dello Sciuti, raffigurante S. Giuseppe col Bambino. A poca distanza merita una visita anche la Chiesa della Madonna delle Grazie di fronte al quale si apre il Parco Comunale, ricco di flora nei graziosi vialetti. Camelie, ortensie, magnolie e alberi secolari, unitamente al piccolo belvedere ed all’aristocratica palazzina, rendono il parco – un tempo villa privata – ricco di suggestione. Da vedere anche una bella finestra trifora sul mare di Palazzo Cutuli e, nella frazione di Fleri, la vecchia e nuova chiesa, l’uno a fianco dell’altra.
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